Patchwork
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- Published on Sunday, 11 December 2011 00:00
Il patchwork è una tecnica artigianale che, attraverso l'utilizzo di pezze di tessuto generalmente di cotone, serve a realizzare un manufatto che consiste nell'unione, tramite cucitura, delle diverse parti di tessuto tra loro fino a formare dei motivi geometrici o delle figure di stoffa.
Vi consiglio di seguire alcune regole prima di iniziare qualsiasi lavoro patchwork, per poter ottenere i migliori risultati.
Scelta del disegno: vi suggerisco di cominciare con un motivo geometrico molto semplice, ad esempio formato da tanti quadrati di stoffa, per poi passare man mano a motivi più complessi (cerchi, cuori, triangoli, esagoni, figure). In rete si trova una vastissima scelta di disegni e fotografie a cui ispirarsi.
Scelta dei tessuti: cercate degli scampoli di tessuto di cotone non elasticizzato e con fantasie molto piccole e possibilmente ton sur ton
Cura tessuti: i tessuti vanno lavati prima dell’utilizzo in acqua calda per osservare se perdono colore e per evitare che una volta finito il lavoro il tessuto possa ritirarsi; se perdono colore potete provare ad immergere gli scampoli per un’ora in acqua fredda con l’aggiunta di aceto di vino bianco (la proporzione e’ di due parti d’acqua e una di aceto). Sciacquare in acqua calda e se dovessero ancora perdere colore sostituirli perché potrebbero in seguito rovinare tutto il lavoro. I tessuti vanno infine Stirati con cura, per eliminare ogni piega del lavaggio.
Taglio tessuto: per poter tagliare con precisione il tessuto, se non siete pratiche con le forbici da sarta, vi consiglio di usare il cutter a rotella (si trova in merceria), perché semplifica molto il lavoro.
Il tessuto deve innanzitutto essere squadrato, operazione che si esegue sul tessuto piegato in 2 o 4 parti, cimosa contro cimosa.
Allineate il tessuto così piegato su una qualunque delle righe di una tavoletta antitaglio (si trova anch'essa in merceria) e posizionate la squadra lungo il margine destro della stoffa, cercando di eliminarne la minor quantità possibile di tessuto.
Tagliate sempre facendo ruotare la lama dal basso verso l’alto e mai in posizione seduta, perché non riuscireste a far sufficiente pressione sulla squadra per ottenere un taglio preciso e netto.
Fate scorrere la mano sulla squadra verso l’alto, accompagnando il taglio del tessuto per evitare che la squadra stessa si sposti al passaggio della lama, un problema che si presenta specialmente se utilizzate la squadra lunga.
Potete ora procedere al taglio delle strisce (o quadrati) girando il lato squadrato del tessuto alla nostra sinistra, allineandolo nuovamente sulla nostra base di taglio. Misurate accuratamente e tagliate.
Margini di cucitura: quando aggiungete il margine di cucitura verificare bene quale piedino della macchina da cucire utilizziamo, perché e’ in base alla sua larghezza che possiamo aggiungere alle nostre misure cm. 1,2 nel caso del piedino patchwork che cuce a mm. 6 dal margine del tessuto (distanza tra il margine stesso e l’ago della nostra macchina per cucire) oppure a cm. 1,5 nel caso di un piedino normale che cuce a mm. 0,75 dal margine sopracitato.
Stiratura: stirate sempre con cura ogni volta che cuciamo un pezzo di stoffa ad un altro, pressando sulle cuciture ma senza deformare il tessuto tirandolo.
Piegate nella stiratura gli orli insieme verso la parte più scura del tessuto, in quanto i colori chiari tendono a far trasparire i margini di cucitura.
Non utilizzate il vapore, in quanto esso deforma il tessuto.
Attenzione al verso che date alla stiratura perchè quando andrete ad unire le varie sezioni o i vari blocchi gli orli devono essere opposti, cioè nei vari incroci devono essere piegati uno opposto all’altro, non dalla stessa parte, proprio per evitare accumuli di tessuto difficili poi da trapuntare.
Al momento dell’assemblaggio dei vari pezzi o dei vari blocchi, potrete invertire il verso degli orli se essi non sono opposti, avendo cura poi di stirare nel nuovo verso.
Trapunto: per cucire o trapuntare a macchina solitamente si utilizza filo di cotone n°50 (possibilmente in tinta). Il trapunto si puo’ anche eseguire con il filo di nylon trasparente indicato per macchine da cucire, oppure con filo in tinta o coordinato; in commercio esistono oggi filati speciali, anche dai colori sorprendenti o sfumati in grado di rendere il trapunto un vero decoro.
Per trapuntare a mano esistono in commercio filati studiati appositamente per il quilting, il più indicato e’ di cotone leggermente cerato che scorre facilmente tra i tre strati del quilt.
Per disegnare i motivi da trapuntare, utilizziamo gli stencils da trapunto, mascherine in plastica con vari motivi classici del quilting (anche questi li trovate in merceria), in commercio troviamo anche le matite per stoffa cancellabili in tutti i colori.
Per datare e firmare il lavoro vi consiglio di fare un ricamo sul rovescio.
Aghi: gli aghi per la cucitura a macchina sono quelli per le normali cuciture (80/120), per trapuntare a macchina dobbiamo utilizzare aghi speciali chiamati “quilting needles” (130/705 h-q) della Schmetz, per trapuntare a mano utilizzate aghi corti speciali per trapunto con misure dal n° 10 al n°12.
Consiglio l’utilizzo di spilli studiati appositamente per il patchwork, in quanto sono piu’ lunghi e sottili e passano sotto l’ago della macchina da cucire senza danno.
Invecchiamento: se volete invecchiare i tessuti, potete immergerli in una pentola dove avete fatto bollire acqua con bustine di the (la proporzione e’ di 5/6 bustine di the ogni litro d’acqua); dovete poi lasciarli in ammollo per circa 30 minuti, dopo di che vanno risciacquati in acqua fredda.
Verso: nel patchwork non e’ di rilevanza fondamentale identificare la trama e l’ordito, proprio perché si utilizzano per lo più strisce tagliate in drittofilo, allineando le cimose prima del taglio.
Nel caso dell’utilizzo di triangoli che ricaviamo sempre da quadrati, dobbiamo invece tenere sempre presente una regola che contribuirà a non far deformare il nostro quilt: il quadrato che serve per ricavare i triangoli per il lato (cioè la base del triangolo è un lato del quilt) deve essere tagliato in quattro parti sulle diagonali, il quadrato che serve per ricavare il triangolo per l’angolo deve essere tagliato in due.
Calcolo tessuto: calcolare il tessuto occorrente per la realizzazione di un nostro progetto non e’ molto semplice, ma possiamo avvicinarci approssimativamente al fabbisogno reale, arrotondando per eccesso il risultato che otteniamo.
Calcolate, diviso per ogni singolo tessuto, l’area di ogni sezione, la moltiplicate per il numero di sezioni comprese in quel singolo blocco e questo risultato lo moltiplicate per il numero dei blocchi che compongono il quilt. Ora conoscete il metraggio occorrente per ogni singolo colore, ma dovete trasformarlo nel numero di strisce occorrenti, della stessa larghezza della sezione che state conteggiando e della lunghezza corrispondente all’altezza della stoffa. Nell’altezza verificate sempre il numero di sezioni che riuscirete a tagliare per essere certe dei nostri calcoli.
Composizione quilt: un vero quilt e’ sempre composto da tre strati: il lato superiore chiamato top, uno strato centrale di imbottitura (che può essere sia di materiale sintetico, sia di cotone) chiamato batting e un taglio intero di stoffa generalmente in tinta unita e della stessa misura e consistenza del top chiamato backing.
Ricordate al momento dell’acquisto dei vari tessuti, di considerare sempre piu’ stoffa sia per l’imbottitura che per il retro del quilt, quest’ultimi verranno rifilati solo all’ultimo momento, quando avremo cucito il bordino di rifinitura.
E’ a questo punto che il nostro quilt sara’ considerato ultimato; infatti il bordino esterno chiamato binding lo cuciremo al termine della trapuntatura .
Per calcolare la sua lunghezza dobbiamo misurare il perimetro esterno del quilt e ad esso aggiungere 16 cm. l’altezza della striscia deve essere di 6 cm.
Ultime raccomandazioni!
Non dimenticate mai di aggiungere un errore al vostro lavoro: le antenate che ci hanno preceduto lo consideravano un segno di umiltà e di saggezza, come se la ricerca della perfezione potesse venir considerata una sfida a Dio, proprio perché la perfezione non e’ di questo mondo terreno.